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Scripta Nova
REVISTA ELECTRÓNICA DE GEOGRAFÍA Y CIENCIAS SOCIALES
Universidad de Barcelona. ISSN: 1138-9788. Depósito Legal: B. 21.741-98
Vol. XII, núm. 270 (71), 1 de agosto de 2008
[Nueva serie de Geo Crítica. Cuadernos Críticos de Geografía Humana]

BARCELLONA: OSSERVAZIONI SULLA LETTERATURA RIGUARDANTE I MODELLI DI INDIRIZZO
DELL'URBANISTICA NEGLI ULTIMI 20 ANNI

Nadia Fava
Doctora in arquitectura
Profesora lectora a la Universidad de Girona, España
Nadia.Fava@udg.edu

Barcellona: osservazioni sulla letteratura riguardante i modelli di indirizzo dell'urbanistica negli ultimi 20 anni (Sintesi)

Questo articolo propone un sintetico esame delle modificazioni che si possono rilevare nelle pubblicazioni ufficiali del Comune di Barcellona, riguardanti le trasformazioni urbane della città negli ultimi 20 anni. L’obiettivo principale è capire le relazioni tra i progetti urbanistici ed editoriali delle varie amministrazioni,  e le politiche urbane e sociali corrispondenti. Si cerca infine di analizzare quali sia stato lo sviluppo programmatico alla luce dei medesimi parametri di confronto a partire da un ipotesi nella quale le pubblicazioni, come i progetti, hanno un duplice ruolo di sintesi rispetto al passato e di costruzione di un immaginario collettivo sulla città rispetto al futuro.

Parole chiave: urbanistica, Barcellona, pubblicazioni ufficiali.


Barcelona: observations on the documentation regarding the direction of urban planning models in the last 20 years (Abstract)

This article proposes a synthetic examination of the modifications that can be found in the official City of Barcelona publications regarding urban transformations in the city in the last 20 years. The main objective is to understand the relationship between urban planning projects and the books published by the city’s various administrations, as well as correspondent urban and social policies. An attempt is made to analyse what has been the programmatic development in light of similar parameters of comparison based on a hypothesis in which the publications, like the projects, have a double role of synthesis with respect to the past and the construction of a collective imaginary on the city regarding the future.

Key words: urban planning, Barcelona, official publications.


La geografia, le scienze sociali e l’urbanistica sono state protagoniste di significativi cambiamenti durante gli ultimi 20 anni. Questi sviluppi non solamente hanno avuto dei risvolti su aspetti e paradigmi teorici, ma hanno influito anche sulla prassi di trasformazione del territorio esercitata dai professionisti. Tutto questo ha finito col mettere in discussione quale è stato il ruolo dell’urbanista in questo processo.

In particolare gli studi che si occupano di descrivere le modifiche del territorio antropizzato mostrano  come le trasformazioni delle città hanno chiamato in causa professionisti di differenti discipline dando luogo ad una ambiguità sul ruolo dell’urbanistica e dell’urbanista.

Attraverso una semplice occhiata alle pubblicazioni attinenti, che escono in libreria, possiamo facilmente cogliere la dimensione globale di questo processo.  Inoltre limitando il campo di studio, è possibile focalizzare e chiarire quali siano i progetti editoriali  ai quali rispondono le pubblicazioni e metterli a confronto con le trasformazioni in atto. Si possono infatti considerare i testi e le descrizioni come una delle forme della memoria selettiva del progetto urbano e/o nel tempo stesso il riflesso delle esigenze vive della società e della città.

Per una proposta di ricerca

Il tentativo di fare un’analisi complessiva di tutta la letteratura attualmente prodotta sulla città di Barcellona, porta ad un primo problema di selezione dei campi e delle discipline di studio prese in considerazione, proprio per l’ incredibile abbondanza di testi, articoli di riviste e giornali e pagine web disponibili, che conferma l’ipotesi di un interesse multidisciplinare sulle trasformazioni della città.

Val la pena, comunque, ricordare che le città hanno sempre prodotto testi-memoria sulla loro evoluzione per cercare di spiegare il senso delle politiche e delle trasformazioni urbanistiche in atto.

La crescita in atto di questa produzione editoriale è attribuibile al cambiamento di cui parla Peter Hall per cui le città,  a partire dagli anni settanta, iniziano un processo di auto promozione  in maniera più intensa che nei periodi precedenti e in cui il settore della produzione editoriale ha un ruolo importante.

P. Hall alla fine degli anni ottanta del secolo scorso, nel libro “City of Tomorrow” (1988) spiega come negli anni settanta l’urbanistica cambia completamente. L’ idea fondamentale che si applica nei criteri di sviluppo urbanistico é che la città stessa sia basicamente una macchina che crea risorse economiche e che la principale funzione dell’urbanistica sia quella di aiutare questa macchina a svilupparsi e a crescere. Questo movimento, secondo l’autore, nacque negli Stati Uniti, sviluppandosi successivamente su scala mondiale. Questo nuovo atteggiamento implica la convinzione che gli interventi urbani debbano incentivare la promozione e l’efficienza economica della città e debbano avere soprattutto un consenso cittadino. Nascono di fatto in questo periodo i progetti strategici o progetti della terza generazione che sono caratterizzati da definire obbiettivi a medio-corto termine,  e nei quali sono coinvolti sia il settore pubblico che privato al quale, in maniera particolare, interessa pubblicizzare e creare consenso attorno al futuro prodotto.

A questo aspetto si può aggiungere che dagli anni settanta il progetto della città diviene in Europa, non solo motivo d’interesse economico per gli appaltatori e per l’amministrazione, ma tema di rivendicazione sociale e politica. Si possono pensare in questo caso l’insorgere dei movimenti per la casa di cui i più conosciuti sono quelli che si sono sviluppati in Italia, Inghilterra e Danimarca. Sul medesimo piano si possono considerare  le grandi contestazioni contro la speculazione e gli abusi edilizi. In sintesi da differenti fronti a partire dagli anni settanta il tema città non solo é un argomento che riguarda in maniera esclusiva gli specialisti, ma inizia ad essere tema di dibattito in differenti e diversificati ambiti culturali, creando nello stesso tempo, per quanto riguarda il campo editoriale, una frangia di nuovi possibili lettori.

Un tentativo di ordine

A Barcellona i primi gruppi di quartiere si sviluppano alla fine degli anni sessanta, però l’apparire di pubblicazioni periodiche ed attività culturali sulle trasformazioni della città iniziano con una certa intensità e periodicità solamente  dagli anni ottanta nel pieno fervore dei primi governi democratici.

L’intenzione di questo scritto é analizzare le pubblicazioni patrocinate dal comune di Barcellona sulle proprie trasformazioni urbane dagli anni ottanta, per cercare di leggere nei testi una sorta di memoria collettiva,  che ponga la relazione tra la ricerca storica e l’urbanistica, come attività di modificazione del territorio.

Il primo libro preso in considerazione é Plans i projectes per a Barcelona, 1981-1982 edito nel 1982 e l’ultimo é Proyecto BCN di un autore italiano del 2007, che riflette in qualche misura l’attuale proiezione internazionale della città.

Si possono individuare tre categorie di base: memorie tecniche del Dipartimento d’urbanistica, libri di sintesi e libri tematici sui progetti eseguiti o programmati, cataloghi di mostre  e  ricerche storiche sulla città che s’inquadrano nelle politiche urbanistiche.

Data di pubblicazione

Memorie tecniche

Libri di sintesi o tematici sui progetti eseguiti o programmati

Cataloghi di mostre frutto  e  ricerche storiche sulla città

1983

Plans i projectes per a Barcelona, 1981-1982

   

1985

   

Inicis de la urbanística municipal de Barcelona : mostra dels fons municipals de plans i projectes d'urbanisme, 1750-1930

1987

 

Àrees de nova centralitat.

 

1990

 

Barcelona y el sistema urbano europeo: ciudad, estrategia, territorio

 

1991

   

Teoría de la construcción de las ciudades: Cerdà y Barcelona / Ildefonso Cerdà

1992

Memòria 1987-1991

   

1992

   

Treballs sobre Cerdà i el seu Eixample a Barcelona **

1995

Memòria 1991-1994

   

1995

 

Barcelona: la transformació d'una ciutat

 

1996

 

Barcelona la segona renovació

 

1999

BCN: memòria 1995-1998

   

1999

1999: urbanisme a Barcelona

   

1999

 

Barcelona 1979-2004: del desarollo a la ciudad de calidad

 

1999

 

La construcció del territori metropolità

 

1999

 

Barcelona nous projectes: octubre 1999 = Barcelona new projects: october 1999*

 

1999

 

La Carta Municipal**

 

1999

 

El proyecto urbanístico. Valorar la periferia y recuperar el centro**

 

1999

 

Estrategias culturales y renovación urbana**

 

1999

 

La recuperación del frente marítimo**

 

2000

 

El planeamiento estratégico**

 

2000

 

Las tecnologías de la información y modernización de la ciudad

 

2000

 

La colaboración público-privada

 

2001

   

La Construcció de la gran Barcelona: l'obertura de la Via Laietana 1908-1958

2001

 

El paisaje urbano; un punto de encuentro**

 

2002

 

Els Grans temes del III Pla Estratègic

 

2003

 

La Ciutat vella de Barcelona: un passat amb futur*

 

2003

 

Barcelona cap a una ciutat sostenible : projecte urbanístic front litoral Besòs (Barcelona 2004)*

 

2003

 

El territori metropolità de Barcelona

 

2003

 

El puerto de Barcelona**

 

2003

 

La seguridad, un compromiso de la ciudad**

 

2003

 

El distrito de actividades 22@ bcn**

 

2004

 

Barcelona Forum 2004: Un nou model de ciutat

 

2006

 

Projectes per a Barcelona

 

2006

 

La Reforma urbanística del Besòs*

 

2006

 

Ciutat Vella. El centre històric reviscolat**

Enciclopedia Barcelona

2006

 

Fórum Barcelona 2004, una oportunidad desaprovechada

 

2006

 

La operación Fórum, entre el 92 y La Segrera (L'operació Fòrum, entre el 92 i la Sagrera)**

 

2007

Memòria del Sector d'Urbanisme i Infraestructures :2003-2006.

   

2007

   

Antoni Rovira i Trias : arquitecte de Barcelona

2007

 

Proyecto BCN*

 
* Libri con traduzione in inglese.**Libri della collana Aula Barcelona

Questa è una selezione dell’autore tra tutti i libri pubblicati con la partecipazione del Comune di Barcellona, che ha come criterio individuare i testi il contenuto dei quali riguarda le trasformazioni della città.

Una prima osservazione possibile é che nel 1999, anno che precede il nuovo secolo ed il nuovo millennio, siano stati pubblicati una grande quantità di testi. Da un lato si può ipotizzare l’esigenza di lasciare una memoria in un momento che segna anche simbolicamente la dimensione temporale dello sviluppo, dall’altro, si può pensare  il 1999 come un anno in cui si apre la riflessione su un nuovo periodo della trasformazione specifica di Barcellona.

A partire dal 1999 sembra aumentare la produzione sopratutto. mentre fino al 2007 sembrano non essere più pubblicate le memorie del Dipartimento di Urbanistica del Comune.

Dal punto di vista quantitativo colpisce come  a partire dal 1999 vi sia un incremento della produzione di quei testi che tentano di analizzare i cambiamenti da un punto di vista critico e di sintesi. Le ragioni sono multiple e complesse,  e forse non é possibile attribuirle solo la fenomeno della trasformazione della città in oggetto produttivo. Questo fenomeno, infatti, può anche riferirsi ad una situazione politica locale nella quale ancora una volta Barcellona tenta di rivendicare il suo ruolo rispetto a Madrid ed alle grandi città europee, in generale.

Il primo periodo: 1985-1999, un progetto equilibrato

Questo periodo comprende l’ evoluzione di Barcellona nel primo periodo democratico attraverso un sistema di progetti puntuali e successive  trasformazioni per i giochi Olimpici. Queste ultime si attuano sopratutto a livello dei grandi sistemi di infrastruttura, di cui rimane una memoria divisa in maniera abbastanza equilibrata tra una produzione editoriale tecnica,  di sintesi e di ricerca storica sulla città.

Il primo libro di questo periodo Plans i Projecte per a Barcelona, 1981-1982 (1983) si apre in maniera quasi profetica con un articolo intitolato Per una altra urbanitat quasi a manifestare la volontà di contrasto tra le politiche urbane di quel momento e quelle precedenti durante il periodo franchista[1]

É un libro che descrive le opere eseguite durante un periodo più amplio di quello descritto dal titolo, e che tenta di spiegarle non solamente dal punto di vista tecnico, ma sopratutto ne mette in evidenza gli aspetti teorici e metodologici, cercando una costruzione narrativa dell’urbanistica e non esclusivamente tecnica. Forse proprio la costruzione narrativa del discorso urbano é uno dei grandi contributi di questo periodo  alla costruzione di Barcellona. Costruzione che gli ha permesso l’elaborazione di una memoria utile per capire le basi dei futuri progetti.

Non é un caso che in questo periodo vengano editi due volumi su due momenti importanti della storia urbana di Barcellona  che si sono trasformati in due classici della storia dell’ urbanistica, non solamente a livello locale. I due libri in questione sono:  Inicis de la urbanística municipal de Barcelona : mostra dels fons municipals de plans i projectes d'urbanisme, 1750-1930 (1985)  e Treballs sobre Cerdà i el seu Eixample a Barcelona (1991),  al quale val la pena di aggiungere la pubblicazione anastatica del famoso trattato di Ildefonso Cerdà , Teoría de la construcción de las ciudades (1992) .

Nella introduzione del libro  Inicis de la urbanística municipal de Barcelona : mostra dels fons municipals de plans i projectes d'urbanisme, 1750-1930,  Oriol Bohigas sottolinea l’importanza delle “orme” che la storia lascia durante la trasformazione della città. La storia viene presentata come uno strumento a servizio del progetto, uno strumento disponibile per capire i caratteri della storia della trasformazione della città e per poter, a partire da questo riconoscimento della identità, fare una ipotesi critica sul mutamento.

Val pena anche evidenziare che i due testi in questione trattano di due progetti che, per aspetti differenti, hanno avuto una forte importanza sul futuro della città. Nel primo libro ha una parte particolarmente importante la descrizione del progetto “Romulus” per Barcellona di Leon Jaussely del 1904.  Questo progetto oltre ad essere il primo che prevede un sistema di circonvallazioni per un sistema urbano dal fiume Besos a l’Hospitalet, sviluppa una teoria della città dove si pone in rilievo l’importanza della qualità dello spazio urbano, secondo la tradizione del Beux Art.

La costruzione della qualità concreta dello spazio urbano risulta essere una delle preoccupazioni principali sia del libro Plans i projectes che del libro sugli Inicis de la urbanistica municipal e contraddistingue questo periodo di trasformazione della città. Una trasformazione che progetta di incidere su alcuni luoghi concreti con un certo significato simbolico, normalmente spazi aperti pubblici in maniera di incentivare la riforma urbana del quartiere da parte dei privati.

Un analogo parallelismo si può fare tra la pubblicazione sull’ opera di Ildefonso Cerdà, il testo che spiega il quadro teorico strutturante delle trasformazioni Olimpiche Àrees de nova centralitat (1987) e le grandi opere eseguite in occasione della preparazione di Barcellona per i giochi olimpici.

Uno degli aspetti che contraddistingue la trasformazione della capitale catalana in vista dei giochi olimpici é la grande importanza che si da al miglioramento delle infrastrutture dei flussi, tra i quali la viabilità, ed i flussi  delle acque e del sistema ferroviario, così come Cerdà  nel progetto d’Eixample studia in maniera attenta il tema dei flussi sia della circolazione che delle acque e del sistema ferrato.

Nello stesso modo l’idea di fondo delle aree di nuova centralità é l’idea di decentrare la città attraverso un sistema equilibrato di nuovi punti d’attrazione urbana. In particolare le aree di nuova centralità sono le quattro aree olimpiche, Nuova Icaria, Montjuïc, Vall d’Hebron e Diagonal: le prime due si trovano nella zona litorale e le altre due nella zona più continentale della città in una ottica di distribuzione standard del bene città, così come previsto dal progetto Cerdà più di un secolo prima.

In questo primo periodo si nota una certa armonia tra quelle che sono le descrizioni tecniche delle memorie, i libri di sintesi e la ricerca in atto.

Il libro la Barcelona la segona renovació (1996) chiude il secondo periodo e apre il seguente periodo. Questo testo, infatti, descrive la nuova dimensione delle opere da eseguirsi per Barcellona. Sono opere soprattutto alla scala delle grandi infrastrutture, viabilità e sistema ferroviario, che si collegano anche allo sviluppo e miglioramento della città nel suo versante orientale. Per la prima volta appare uno schema per il futuro sviluppo della città centrato nella parte est della capitale. Si passa dalla idea di cercare di equilibrare la città alla idea di affrontare la conclusione della città verso il fiume Besòs. Emergono i grandi temi che ancora oggi non si sono conclusi: la costruzione del secondo polo ferroviario della città dopo Sants e  la riconfigurazione dei quartieri limitrofi, la Sagrera, l’arrivo dell’Avingida Diagonal al mar, e la rinnovazione del ex quartiere industriale di Poble Nou. Non emerge una idea nuova di città, ma l’idea di adattarsi alle nuove esigenze secondo paradigmi in parte condivisi con le altre grandi città europee, come ad esempio il collegamento della città con il sistema ferroviario europeo dell’ alta velocità.

Il secondo periodo: 1999-2007: il grande aumento delle pubblicazioni

Il secondo periodo si contraddistingue per un incremento notevole della produzione scritta sulla città, sopratutto di quelli che si sono definiti come libri di sintesi e critica, che sembrano voler giustificare i nuovi interventi  che riguardano in particolare la riforma urbanistica del fronte litorale del Besos. Emergono temi “nuovi” nei titoli: la città metropolitana, la città sostenibile, strategia e piani strategici. Temi che nascono a livello del discorso disciplinare negli anni settanta, ma che solamente alla fine del secolo XX diventano temi centrali nello sviluppo delle politiche urbane a Barcellona. Nei titoli inoltre si scorge una tendenza ad immaginare un futuro in termini di progresso, quasi a passare da un modello culturalista del primo periodo a un modello di tendenza progressista secondo i paradigmi annunciati da F. Choay (1965) negli anni sessanta. I titoli in questione sono: Barcelona 1979-2004: del desarrollo a la ciudad de calidad ( 1999), La Ciutat vella de Barcelona: un passat amb futur (2003), Barcelona Fòrum 2004: Un nou model de ciutat( 2004).

Questa tendenza progressista  allude alla trasformazione della città in un sistema produttivo secondo la lettura della città d’impronta funzionalista. L’idea della città come luogo di produzione economica, comune a molte altre città, ha voluto dire, nel caso specifico di Barcellona, un intenso impulso al turismo nelle sue diverse forme e al commercio che comprende anche uno sviluppo editoriale legato a questo fenomeno.

Anche in questa fase la ricerca storica che viene pubblicata, La Construcció de la gran Barcelona : l'obertura de la Via Laietana 1908-1958 (2001), ha una stretta relazione con i progetti in atto. La via Laietana si progetta e costruisce come il futuro centro di affari, la city di Barcellona : la proiezione della città verso il capitale e la sua concretizzazione in una parte specifica della città, che incide profondamente con la sua apertura nel tessuto storico preesistente.

Di questo periodo é importante ricordare altre due pubblicazioni promosse dal comune: la collezione Aula Barcellona e  l’Enciclopedia di Barcellona. Il primo libro della collana Aula Barcellona é pubblicato anche nel 1999. Questa é una collana di libri che cercano spiegare da un punto di vita istituzionale l’idea del modello Barcellona: idea che appare ed ha il suo declino nello stesso periodo[2]. Questa serie di libri hanno cercato spiegare la complessità dei temi coinvolti nel modello. Proprio gli stessi titoli apparsi nella collezione possono funzionare da indicatori di questo passaggio della idea di Barcellona come modello alla Barcellona come esempio discutibile.

I  titoli che sono pubblicati nel 1999 sono: Estartegies culturals i renovació urbana, El projecte urbanistic: Valorar la periferia i recuperar el centre, La carta Municipal. L’idea ancora una volta é l’idea di rinnovamento , di recupero, di uso di strategie differenziali rispetto ai luoghi. Allo stesso tempo é interessante notare come i titoli che sono apparsi dal 2004 mettano in discussione il modello Barcellona e lo facciano all’interno di pubblicazioni istituzionali. I titoli in questo senso più interessanti sono: La mobilitat quasi un modelo (2004) , El fòrum Barcelona 2004, una oportunitat desaprofitada? (2006).

Questi libri che mettono in discussione il modello Barcellona sono stati accompagnati da un’ intensa letteratura, sopratutto di ambito locale, con contributi da differenti discipline (Bohigas, 2004, Borja, 2004, Marshall, 2004, Unió Temporals d’Escribes, 2004, Capel, 2005) . In particolare gruppi di quartiere, geografi, architetti, urbanisti, sociologi, antropologi, da differenti fronti, sottolineavano con diverse accezioni e sfumature la distanza che si stava creando tra le politiche pubbliche in campo urbanistico e sociale e i problemi reali della città. Già nel 2002 é uscito il libro La remodelación de la Ciutat Vella: un análisis crítico del modelo Barcelona, che mette in discussione le politiche urbane della città, aprendo un dibattito che dura fino ai nostri giorni.

Le città sembra avere chiamato nuovamente l’attenzione di professionisti di differenti discipline dando così luogo a quella ambiguità sul ruolo dell’urbanistica e dell’urbanista e sopratutto sui paradigmi  che sono attualmente alla base delle politiche urbane.

Nel 2006 viene pubblicata , dopo anni di lavoro, la Enciclopedia di Barcellona in 4 enormi volumi con l’obiettivo di dare ai cittadini un mezzo utile per conoscere la loro città. Assai poche città hanno una enciclopedia totalmente dedicata a loro. Non é un caso che la pubblicazione avviene proprio a 2 anni dallo sfortunato esito della trasformazione dell’area del Besos.

Questo progetto editoriale sembra il tentativo di una riorganizzazione del sapere sulla città in un momento di perdita della traiettoria da seguire. Sembra quasi si sia adottato un dei metodi classici per la redazione di un progetto di ricerca: la definizione del soggetto per capire le possibili strategie future. Proprio questo gran lavoro si può pensare come il testo di passaggio tra l’esaltazione, l’autopromozione della città e una ricerca di quei fondamenti che hanno permesso il successo della città di Barcellona per quasi 20 anni.

Il terzo periodo come conclusione

Fare una descrizione che arriva fino all’attualità é sempre assai difficile. Però le pubblicazioni ed i loro contenuti si possono indicare come dei progetti e/o dei processi in atto, molto significativi.In un momento fondamentalmente di crisi sembra emergere una specie di silenzio sul futuro, un respiro profondo che possibilmente possa aiutare  a pensare la città non solo in termini di produzione continua, di un continuo nuovo da proporre, ma anche come un sistema che ha bisogno di tempi sedimentazione lunghi. In questa dimensione la relazione con il nuovo é un ulteriore impulso esteriore, mentre la vera difficoltà risulta essere quella di coniugare lo sviluppo con la riflessione interiore sulla città a partire dalle necessità attuali di ordine concreto e sociale.

I tre titoli pubblicati dal comune nel 2007 tentano di riportare il discorso sulla città in termini quasi scientifici: nessuna parola manifesto, nessuna parola riferita al progresso o alla novità.

Il libro incluso nei temi di ricerca analizza la figura di Rovira i Trias, vincitore del concorso per l’espansione di Barcellona nel 1859 che verrà successivamente  esonerato dall’incarico dal potere centrale che mette al suo posto Ildenfonso Cerdà per decreto reale. Ancora una volta é possibile fare dei parallelismi tra l’attuale politica di autonomia di Catalogna e il tema scelto per la pubblicazione. Il libro spiega per quasi una metà del testo la storia di un progetto che nella storia della trasformazione della città é stato rifiutato. La città si é costruita secondo il progetto di Cerdà, ma l’ idea centrale del progetto che includeva la  divisione del bene città in tutto il territorio, mai si realizzerà. Anzi chiaramente la tendenza é un continuo rafforzamento ed impulso delle parti centrali della città, così come previsto da Rovira i Trias con il suo progetto di impostazione neoclassica, nel quale il centro storico della città rimane il centro nevralgico di tutto il sistema.

Interessante é notare infine come anche in questo ultimo anno sono apparsi moltissimi libri di critica (Delgado, 2007, Resina, 2008) sugli attuali sviluppi della città dove si segnala criticamente la mancanza di una reale visione metropolitana dei problemi di Barcellona e la tendenza a creare un sistema a macrocefalo appoggiato al sistema urbano consolidato così come previsto da Rovira i Trias.

Notas

[1]Numerosi autori in realtà hanno segnalato la continuità tra le politiche tra l'ultimo periodo della dittatura e i pruimi governi democratici.

[2] L'idea di Barcellona come modello urbano appare per la prima volta nel 1990 in un articolo intitolato “Modelo Barcelona” di Montaner i Montaner.

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© Copyright Nadia Fava, 2008
© Copyright Scripta Nova, 2008

Referencia bibliográfica

FAVA, Nadia. Barcellona: osservazioni sulla letteratura riguardante i modelli di indirizzo dell'urbanistica negli ultimi 20 anni. Scripta Nova. Revista Electrónica de Geografía y Ciencias Sociales.  Barcelona: Universidad de Barcelona, 1 de agosto de 2008, vol. XII, núm. 270 (71). <http://www.ub.es/geocrit/sn/sn-270/sn-270-71.htm> [ISSN: 1138-9788]