Claustra

Santa Maria de Monte Oliveto, Palermo

Autoria

Giuseppe Verde

Nom

Santa Maria de Monte Oliveto, Palermo

Dades cronològiques

1512

Ordes

Olivetanes
De 1525 a 1550

Comunitats relacionades

Historia Comunitat

Agli inizi del '500 alcune suore del monastero di Santa Chiara, tra cui suor Eulalia e Brigida Diana, stimolate dal desiderio di una "maggiore perfezione", stabilirono di fondare un nuovo convento che fosse retto sotto la regola di Monte Oliveto; ne chiesero quindi, formalmente, l'autorizzazione alla Curia.
Il 5 dicembre 1512, per un censo annuo di venticinque scudi, il cardinale di Palermo Francesco Nolvos e Romolino per tramite del suo vicario don Domenico de Spes concesse l'autorizzazione, completandola con i locali del vecchio arcivescovato, con le prime due erano elencate anche suor Caterina di Cefalù, suor Caterina di Silvestro e suor Orsola Majda, che ne avevano fatto espressa richiesta (Mongitore 1719, I, p. 46; Emanuele e Gaetani, 1873, III, pp.240-124; Palermo, 1858, p. 618).
L'edificio concesso si trovava prossimo al palazzo arcivescovile ed alla cattedrale di Palermo (Rosso, XVI al f. 38; Palermo, 1858).
Sul portale del nuovo monastero, era inserito, lo scudo con lo stemma di casa Offamilio (un leone rampante), forse ricollocato in quel punto dallo stesso prelato per riappropriarsi di quella parte del palazzo rimasto ancora in piedi, fu rimosso durante i lavori di ristrutturazioni del 1698 (Palermo, 1858, p. 619).
Ottenuta e adeguata la struttura al nuovo scopo, le suore lasciarono il monastero di Santa Chiara, per spostarsi in questo nuovo complesso dove avrebbero dovuto seguire la regola Olivetana; accanto al convento furono iniziati i lavori per la costruzione della nuova chiesa che sarebbe stata dedicata a Santa Maria di Monte Oliveto e, per distinguerla da quella preesistente, gli fu dato l'appellativo di Badia Nuova. Dopo appena sette anni, quando ancora non avevano abbandonato definitivamente né l'abito né la regola, dopo aver ricorso alla Santa Sede, richiesero all'arcivescovo di poter tornare alla regola precedente e all'abito delle clarisse; l'assoluzione per il giuramento non adempiuto gli venne concessa l'11 maggio 1520 da don Angelo Rigano e don Antonio Monaco, quali delegati della sede Apostolica (Palermo, 1858, p. 619).
L'edificio monastico e la chiesa furono presto piccole per le nuove richieste di accedervi da parte di giovani donne palermitane; nel 1650 dopo aver trasformato la precedente chiesa in parlatorio grande, iniziarono a costruire una nuova chiesa (Palermo, 1858, p. 619).
Il Pirri, all'inizio del '700 scriveva che: “16. S. Maria de Monte Oliveto, vulgò dicitur Abbatia Nova an. 1512 (extructum est, ex Tab. ejusdem mon. fol.1.) rem maximè promoventibus Eulalia, & Brigida de Diana, Germanis sororibus, quae in S. Clarae Moniales degebant. Ibi erant olim aedes Archiphiscopales, quas monialibus istis datas diximus”, vi erano ben 120 suore con un introito annuale di 6000 scudi (Pirri, 1733, p. 308).
Visto il numero delle suore e la loro riconosciuta religiosità, alcune monache da questo complesso conventuale furono trasferite, nei primi anni del '600, in quello delle "Stimmate di S. Francesco"; tra queste, suor Girolama Marino e suor Doralice Viterbo, la prima delle quali divenne anche madre badessa del nuovo monastero (La Duca, 1978, p. 137).
Per tutto il sei - settecento, in ambito cittadino, questo monastero con le sue suore erano tenute in grande considerazione tanto che la processione dei "santi medici", Cosimo e Damiano, salendo da via Gioiamia faceva sosta, per tradizione e antico privilegio, davanti la Cattedrale e il convento della Badia Nuova (La Duca, 1978, p. 78).
Forse per la vicinanza con la sede arcivescovile e l'intransigenza delle suore, il 4 settembre 1659, nel giorno della festività di Santa Rosalia, la chiesa fu interdetta per ordine dell'arcivescovo, in rivalsa sulle suore che non avevano voluto accettare alcuni capitoli dei conti e rendite; inoltre fu asportato il Santissimo Sacramento, creando risentimento anche nel popolo, ivi presente. Solo dopo tre mesi fu abrogato l'interdetto, l'8 dicembre, durante i festeggiamenti dell'Immacolata Concezione (Auria, V, 1870, pp. 81-82).
Il monastero era frequentato da sempre da novizie appartenenti a nobili famiglie che con le loro doti e rendite rimpinguavano le casse, rendendolo ricco; tra queste alla fine del '700, ne era badessa suor Calderone appartenente alla famiglia dei baroni di Baucina (Pitrè, 1904, p. 186).
Il rapporto tra i vari monasteri solo in pochi casi diventava fisico; il 7 luglio 1718 a seguito di un violento attacco al porto della città dei Savoia agli spagnoli, che rese insicure alcune strutture monastiche prossime ai luoghi della battaglia, le suore provenienti dal monastero delle Vergini e da quello delle Stimmate furono ospitate all'interno della Badia Nuova (Mongitore, 1721, VIII, p. 312; Mongitore, 1872, X, p. 277).
Tra le peculiarità culinarie che ogni monastero palermitano offriva, il monastero di Santa Maria di Monte Oliveto produceva emetteva in commercio migliaia di cannoli di ricotta, teste di turco e cassatelle, rinomate in tutta la città (Pitrè, 1904, p. 201).
La seconda guerra mondiale, nella sua fase finale, causò grandi distruzioni ad opera delle truppe aeree americane; la notte tra l'8 e il 9 marzo del 1943 un violento bombardamento colpiva il centro cittadino mutilando anche il portale in marmo della chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto (Guiotto 1945, p. 26).
Dopo la guerra, l'intero complesso è stato restaurato e ampliato, ricollocandovi il seminario arcivescovile (Chirco 1996, p. 31).

Monastero di Santa Chiara, monastero delle Stimmate di S. Francesco.
Figures destacades

Tra le suore vissute in questo complesso monastico nella prima metà del '700, si ricorda Rosa Pilo e Migliaccio, che spogliatasi dalla sua veste prese come marito don Giuseppe Angotta, ex giudice pretoriano; fu sepolta nella chiesa delle Cappuccinelle (Emanele e Gaetani, 1874, XIV p. 164).
Altra suora vissuta per un periodo in questo monastero era donna Emilia Castello, figlia di Gregorio Castello e Riccio conte di Gagliano, che moriva all'età di cinquantacinque anni sabato 23 aprile 1703, dopo essersi spogliata da monaca di questo monastero.

Edifici Arquitectura

L'edificio monastico insisteva nel luogo in cui si trovava fin dal 444 l'antico palazzo arcivescovile; nel 1183 parte di questo era stato demolito per far posto alla nuova cattedrale voluta dall'Arcivescovo Gualtiero Offamilio, mentre la restante parte era stata abbandonata per la costruzione nel 1460, del nuovo arcivescovato, eretto per volontà dell'arcivescovo don Simone Bologna (Rosso, XVI al f. 38; Palermo, 1858, p. 618; Paruta, 1869, II, p. 246 n. 2; Torcivia, 2007 p. 116). Nello stesso isolato si trovava l'antica chiesa detta del Tocco (loggia) di cui rimangono ancora oggi cospicui avanzi sopravvissuti anche agli incendi del 1860 (Emanuele e Gaetani, 1873, III, p. 240).
Nella seconda metà del '500, allo scopo di ampliare il monastero, le monache chiesero e ottennero tre case che appartenevano alla Maramma, con l'autorizzazione del Senato della città. Anche la chiesa era di modeste dimensioni, per cui, nel 1650, trasformando la precedente in "parlatorio grande", se ne iniziò a costruire una nuova, con la facciata in marmo grigio esposta a mezzogiorno. Sul prospetto presentava una nicchia sopra il portale principale in cui era collocata la statua della Vergine Maria, sotto cui era inciso, "Fundatum 1412, instauratum 1758", data in cui venne completata (Palermo, 1858, p. 619).

Bibliografia i enllaços

Bibliografia

Mongitore, A., Piccolo, F. Lo, 2009. Storia delle chiese di Palermo: i conventi, Palermo: CRICD. 


Mongitore, A., (?). Storia sacra di tutte le chiese, conventi, monasteri, ospedali ed altri luoghi pii della città di Palermo.


Pirri, R., 1773. Sicilia Sacra disquisitionibus et notitiis illustrata, vol. I, Palermo.


Chirco, A., 1996. Palermo: la città ritrovata: venti itinerari entro le mura, Palermo: Flaccovio.


Mongitore, A., 1719. Palermo divoto di Maria Vergine, e Maria Vergine protettrice di Palermo. Opera di D. Antonino Mongitore... Tomo primo [-Tomo secondo], Bayonad1729-1720.


Mongitore, A., 1733. Chiese e Case dei Regolari, S.L.: Ms. Q q E.


Paruta, F., Palmerino, N., 1886. "Diario della città di Palermo da’ manoscritti di Filippo Paruta e di Niccolò Palermitano 1500-1613", Di Marzo, G. (ed.), Diari della Città di Palermo: dal secolo XVI AL XIX pubblicati sui manoscritti della Biblioteca comunale, Palermo, Luigi Pedone Lauriel: ?


Auria, V., 1656. Dell'origine ed antichità di Cefalù, Palermo: Per i Cirilli.


Di Giovanni, V., 1872. "Del Palermo restaurato libri quattro", Di Marzo, G. (ed.), Biblioteca storica e letteraria di Sicilia ossia Raccolta di Opere inédite o rare di Scrittori siciliani dal secolo XVI al Ð¥IÐ¥, II (I), Palermo: Lauriel.


Pitrè, G., 1944. La vita in Palermo cento e più anni fa, Firenze: G. Barbèra.


La Duca, R., 1975. La città perduta: cronache palermitane di ieri e di oggi, Napoli: Edizioni scientifiche italiane.


Emanuele e Gaetani, F.M., 1873. Il Palermo d’oggigiorno, o sia topografia sicola storica della città di Palermo ... secondo lo stato presente 1788, in cui scrive il Villabianca ... Opere storiche inedite sulla città di Palermo ed altre città siciliane, pubblicate suʼ manoscritti della Biblioteca Comunale, precedute da prefazioni e corredate di note 5.


Auria, V., 1656. Dell'origine ed antichità di Cefalù, Palermo: Per i Cirilli.


Chirco, A., 1996. Palermo: la città ritrovata: venti itinerari entro le mura, Palermo: Flaccovio.


Di Giovanni, V., 1872. "Del Palermo restaurato libri quattro", Di Marzo, G. (ed.), Biblioteca storica e letteraria di Sicilia ossia Raccolta di Opere inédite o rare di Scrittori siciliani dal secolo XVI al Ð¥IÐ¥, II (I), Palermo: Lauriel.


Emanuele e Gaetani, F.M., 1873. Il Palermo d’oggigiorno, o sia topografia sicola storica della città di Palermo ... secondo lo stato presente 1788, in cui scrive il Villabianca ... Opere storiche inedite sulla città di Palermo ed altre città siciliane, pubblicate suʼ manoscritti della Biblioteca Comunale, precedute da prefazioni e corredate di note 5.


La Duca, R., 1975. La città perduta: cronache palermitane di ieri e di oggi, Napoli: Edizioni scientifiche italiane.


Mongitore, A., (?). Storia sacra di tutte le chiese, conventi, monasteri, ospedali ed altri luoghi pii della città di Palermo.


Mongitore, A., 1719. Palermo divoto di Maria Vergine, e Maria Vergine protettrice di Palermo. Opera di D. Antonino Mongitore... Tomo primo [-Tomo secondo], Bayonad1729-1720.


Mongitore, A., 1733. Chiese e Case dei Regolari, S.L.: Ms. Q q E.


Mongitore, A., Piccolo, F. Lo, 2009. Storia delle chiese di Palermo: i conventi, Palermo: CRICD. 


Paruta, F., Palmerino, N., 1886. "Diario della città di Palermo da’ manoscritti di Filippo Paruta e di Niccolò Palermitano 1500-1613", Di Marzo, G. (ed.), Diari della Città di Palermo: dal secolo XVI AL XIX pubblicati sui manoscritti della Biblioteca comunale, Palermo, Luigi Pedone Lauriel: ?


Pirri, R., 1773. Sicilia Sacra disquisitionibus et notitiis illustrata, vol. I, Palermo.


Pitrè, G., 1944. La vita in Palermo cento e più anni fa, Firenze: G. Barbèra.


Enllaços

Monastero di Santa Chiara, monastero delle Stimmate di S. Francesco.

Paraules clau

Suor Eulalia e Brigida Diana, Offamilio, Girolama Marino

Geogràfics
Sicilia
Notes

CLAUSTRA es un proyecto del IRCVM (Institut de Recerca en Cultures Medievals) de la Universitat de Barcelona.
CLAUSTRA ha sido financiado por el Ministerio de Ciencia e Innovación 2008-2010 y 2011-2013 (HAR2008-02426, HAR2011-25127), el Institut Català de les Dones de la Generalitat de Catalunya 2010-2011 y las ayudas a las actividades de investigación de la Facultad de Geografía e Historia de la Universitat de Barcelona.