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I Big Deals visti da un altro punto di vista

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Reme Melero
Científica Titular CSIC
Membro del gruppo Acceso abierto a la Ciencia (www.accesoabierto.net)
Odlyzko, Andrew (2013). Open Access, library and publisher competition, and the evolution of general commerce. Disponibile alla pagina: <http://arxiv.org/abs/1302.1105>. [Consultato il 3 maggio 2013].

OA cake 1L'investigazione è una revisione-dibattito dei costi delle riviste scientifiche e dell'effetto di un accesso libero sulle stesse, oltre ai ruoli svolti dalle biblioteche universitarie e dagli editori nella lotta permanente per raggiungere, le prime un maggiore accesso e i secondi un piú alto beneficio. In questo senso, la ricerca si concentra sull'analisi degli effetti dei vituperati big deals sull'accesso alle riviste scientifiche. Secondo l'opinione dell'autore dell'articolo, nonostante la loro cattiva reputazione in alcuni forum, hanno come argomento a proprio favore aver permesso l'accesso ad un maggior numero di riviste.
 
Andrew Odlyzko è un matematico che lavora attualmente presso l'Università del Minnesota, con un ricco curriculum in scienze esatte ed inoltre in aspetti sociali di internet come neutralità della rete, social network, usi di internet, ecc. e con pubblicazioni non solo su riviste accademiche, ma anche su riviste di grande tiratura (The Economist, Wall Street Journal, Forbes, ecc.). Nei suoi articoli sfrutta la sua formazione di tipo matematica per analizzare con dati quantitativi, temi sui quali polemizza. Questo caso non fa eccezione. Di seguito riassumiamo le idee principali presentate in questo articolo.
 
Le cifre vagliate nel testo corrispondono ai dati della statistica ARL per il periodo 1990-2010. Secondo queste, nei 20 anni considerati è quadruplicato il numero di riviste disponibili, soprattutto negli ultimi 12 anni, senza che ci siano stati cambi nei loro modelli di finanziamento per effetto dei big deals. Oltre alla crescita si puó apprezzare come si sia ridotto il divario tra le piccole e le grandi biblioteche dovuto alle trattative tra le parti che permettono patteggiare prezzi in funzione del tipo di istituzione interessata (paghi per quello che sei) trattative d'altra parte, accuratamente nascoste. Da anni si parla dei prezzi abusivi delle riviste e di non riuscire a mantenere tutti gli abbonamenti delle riviste volute dalle biblioteche (nonostante ció si continua ancora o si cerca di farlo), cosa che faceva pensare a una possibile fine dei big deals. Ma il rischio non è solo nel prezzo delle riviste, ma anche nel costo delle stesse biblioteche, considerando fattori economici interni. I bilanci delle biblioteche sono cresciuti più dell'inflazione, molto meno però di quelli globali delle università, cosa che si può interpretare come una perdita di rilevanza all'interno della propria istituzione.
 
Secondo il rapporto Finch1, piú incline all'idea di dare libero accesso alle pubblicazioni scientifiche, il pagamento dei diritti di pubblicazione può essere dannoso per i bilanci delle biblioteche e determinare la riduzione di alcune delle sue funzioni. Allo stesso tempo, le raccomandazioni suggerite nella relazione possono significare una nuova vittoria per gli editori nella loro lotta con le biblioteche. La velocità di adattamento delle biblioteche alle TIC rispetto alle case editoriali è stata molto più bassa, cosa che ha favorito il mantenimento del prezzo degli abbonamenti innecessariamente alto, permettendo cosí alle aziende ottenere grossi profitti. Nella sezione sui modelli "low cost" si evidenzia l'elevato costo stimato per la produzione di un articolo da parte di un editore commerciale (approssimativamente cinquemila dollari) rispetto ad altri editori, per esempio di una università, cui costi possono essere 10 volte inferiori. Sono presentate alcune formule per ridurre i costi, come ad esempio quella di pubblicare solo una versione on-line della rivista, eliminando il formato cartaceo o le spese del copy-editing.
 
L'ultima parte del documento analizza il nuovo ruolo del bibliotecario nell'era digitale, cui funzioni tradizionali si riducono (caso del servizio di prestito o di assistenza nelle ricerche di referenze) e ne appaiono di nuove, come l'essere intermediario tra autori e pubblico in generale. Le case editoriali, paragonate alle biblioteche, si sono mosse piú rapidamente nel mondo digitale, mantenendo il liderato mentre i loro benefici non decrescono. La loro visione attuale del libero accesso è di un'opportunità piuttosto che di una minaccia, in quanto sarebbero gli autori o le agenzie di finanziamento che pagherebbero per la pubblicazione, per non parlare del modello ibrido di coesistenza di articoli di libera consultazione con altri con obbligo di sottoscrizione all'interno della stessa rivista. Sebbene si cerchi di ridurre i loro introiti, hanno ancora margine di profitto se si applicano alcune delle misure sopra citate. Una possibilità per gli editori di mantenere i big deals è di negoziare un accordo con le biblioteche a livello consorziale o incluso a livello statale, o aggiungendo al pacchetto libri digitalizzati. I big deals sono un chiaro esempio di discriminazione sul prezzo in base alle dimensioni dell'istituzione. Ossía, nel mondo digitale gli stessi pacchetti non costano lo stesso, ma dipende da chi li acquista, cosa che nell'era del formato cartaeo non si poteva permettere.
 
L'analisi di cui sopra, che non è altro che una sintesi del documento, mostra il punto di vista dell'autore sul ruolo che hanno svolto e svolgono attualmente i big deals nelle trattative tra biblioteche e case editoriali. L'acquisto di pacchetti, se da un lato porta ad un aumento significativo del numero di riviste accessibili agli utenti delle biblioteche, dall'altro può inibire la diffusione del libero accesso alle stesse, favorendo cosí l'oligopolio editoriale nella loro distribuzione.

1. Recensito in: Anaglada, Lluís (2012). "Cosa bisosga fare per ottenere un accesso universale a tutte le pubblicazioni scientifiche che siano di qualità e sostenibili" [on line]. Blok de BiD: Rassegne di Biblioteconomia e Documentazione, 17/12. Disponiblie alla pagina: <http://www.ub.edu/blokdebid/it/content/cosa-bisosga-fare-ottenere-un-accesso-universale-tutte-le-pubblicazioni-scientifiche-che-sia>. [Consultato il 3 maggio 2013].